Abbiamo bisogno di creare imprese in grado di immaginare quello che domani sarà effettivamente possibile e uno dei modi in cui diffondo questa idea è attraverso la pubblicazione di libri. Molti degli spunti che vi darò oggi, infatti, vengono dal mio nuovo libro, in uscita nelle prossime settimane, e dal precedente libro intitolato “The Blue Economy”.
Non sono venuto qui oggi, però, per proporvi soltanto delle idee, ma per darvi esempi concreti, progetti già esistenti, che sono stati realmente realizzati. La natura per noi è un grande vantaggio. Il solo contemplarla, in silenzio, può darci spirazione, senza bisogno di parole. Quando vi trovate in una foresta e osservate quegli incredibili alberi sopra di voi, cosa vi ispira? Cosa c’è in una foresta che non vedete, e che forse dovremmo avere, nella società? Io in una foresta vedo uno spazio dove non c’è disoccupazione né spreco. La natura non conosce il concetto di “rifiuti”, non esiste spreco nella natura. Nessuno che deve andare all’asilo perché è troppo giovane o in una casa di riposo perché è troppo vecchio; in natura ognuno contribuisce sempre al meglio delle proprie capacità.
Sono molto fortunato ad avere una rete di ben 3000 scienziati e di circa 1000 imprenditori che lavorano intorno alla mia organizzazione, e in questo modo siamo in grado di costruire un ponte tra le grandi idee della scienza e gli imprenditori che sono in grado di realizzarle. Come? Facendo sì che l’economia cambi e che la società cambi. E per farlo, non possiamo più seguire la tradizionale modalità economica: cercare di produrre sempre di più, ma a prezzi più bassi. Sono rimasto olto colpito oggi, visitando la fabbrica, quando mi è stato detto che riuscite a soddisfare i clienti in sole 12 ore, qualunque sia la richiesta di volume, che sia di un singolo pallet o molto di più.
Questo atteggiamento è alla base della competitività e senza dubbio permette di accrescere il valore agli occhi dei consumatori. Ho capito chiaramente che cosa fate per il vostro business, e siete sulla buona strada. Ciò che fa crescere l’economia, infatti, non è la soluzione più economica, ma la capacità di generare un valore maggiore per i clienti. Ma per fare questo c’è bisogno di innovazione. E non un’innovazione qualsiasi, ma un’innovazione dirompente, capace di rompere con il passato, che sia sorprendente. Tornando all’esempio delle foreste: immaginate di essere in Patagonia, in Argentina: qual è la più grande biodiversità che potremmo trovare in un ambiente del genere? Non sono gli alberi e nemmeno gli animali, bensì il lievito; anzi, mille tipi diversi di lievito. E quando c’è lievito c’è pane, c’è birra, vino, tè: c’è vita. Eppure oggi non esistono foreste usate per la produzione di cartone e allo stesso tempo per raccogliere il lievito. Abbiamo separato la vita dalla realtà. E invece dovremmo aprire gli occhi e renderci conto che, ad esempio, persino una compagnia come la Heineken, che per anni ha utilizzato lievito geneticamente modificato per produrre birra, oggi sta introducendo nella sua produzione il lievito selvatico. Ogni volta che guardiamo la natura e ci rendiamo conto di cosa ’industria sta facendo o ha fatto, spesso ci sentiamo sconvolti, perché sembra davvero che stiamo distruggendo la bellezza e il miracolo della natura. Quando vediamo qualcosa di negativo, però non dobbiamo diventare anche noi negativi di conseguenza. La mia organizzazione è orgogliosa di essere positiva, da sempre, anche quando intorno a noi si vedono solo negatività
Le barche ad esempio, in particolare le navi da crociera, sono altamente inquinanti. Non capisco come Venezia tolleri quelle enormi navi da crociera che rilasciano quei livelli di inquinamento nell’aria. Vi dico questo non per spingervi a unirvi a Greenpeace, ma per suggerirvi come essere innovativi, come mostrare spirito imprenditoriale e offrire sempre qualcosa di meglio.
La barca che abbiamo progettato con il mio team è la prima barca al mondo che ha fatto il giro del pianeta funzionando al 100% con l’energia solare. L’energia solare ci consente di immettere l’elettricità nell’acqua di mare e quindi di generare idrogeno e acqua dolce. A partire da energia solare e acqua salata, questa barca produce energia elettrica e acqua potabile: questo è il futuro., Perché discutere del male fatto dagli altri? Perché non concentrarsi solo sulla possibilità di fare meglio?
In questo momento la barca è a Panama, proseguirà poi verso Lima, e via via mostreremo a tutte le isole del Pacifico che non c’è bisogno di navi da crociera che producono solo fumo nero. La barca può ospitare 70 persone e navigare grazie al sole e all’acqua. Questo è lo spirito di cui abbiamo bisogno:
Ci sono casi in cui, per combinazioni strane, percorsi di vita si intrecciano con percorsi culturali e di civiltà. Può essere questo il caso della vita degli imballaggi in cartone ondulato. L’imballaggio in cartone ondulato è nato come strumento per trasportare le merci, economico e flessibile in confronto ai sistemi tradizionali delle casse in legno, ed oggi pensare al mondo del commercio senza le facilità offerte dal cartone ondulato è impossibile. Quindi, con una notazione che potrebbe sembrare un paradosso, ma non lo è, si può affermare che l’invenzione del cartone ondulato, al giorno d’oggi, contribuisce allo sviluppo dei commerci nella stessa maniera in cui l’invenzione della ruota ha contribuito allo sviluppo della civiltà. Ai nostri tempi, grazie allo sviluppo della tecnologia, l’imballaggio in cartone ondulato esplica anche la funzione omunicativa, che, grazie alla digitalizzazione, diventerà molto più facile ed efficiente, dandogli nuova forza. Ma un aspetto che ha un’enorme valenza dal punto di vista sociale e territoriale è l’impatto ambientale e la territorialità. Il cartone ndulato infatti costituisce un esempio perfetto di economia circolare; la materia prima è la carta già utilizzata nel suo tesso processo o in altri e che quindi, si raccoglie nei luoghi di consumo e viene rinnovata in cartiere che devono avere, ed hanno, dimensioni congruenti con la dimensione del territorio di approvvigionamento. Nel caso della ICO, in 65 anni di ttività di impresa vissuta in un territorio relativamente povero e deindustrializzato, tutto questo si è realizzato in modo armonico, sviluppando, pur nella semplicità del processo, cultura di impresa e valorizzazione del territorio. In occasione del 65° anniversario, ICO ha inteso sottolineare la sua straordinaria identità e visione proponendo ad amici, clienti, colleghi un incontro con Gunter Pauli, economista e guru della “blue economy”.
Ing. Leonida Lancia