Nonostante nel 2019, il 10 di luglio, una grandinata epica abbia fermato per più di 4 mesi il nostro stabilimento di Sambuceto, la competenza e lo spirito di corpo della nostra gente sono riusciti ad arginare i danni, minimizzando le perdite di produzione; sicché anche nel 2019 i risultati aziendali ci fanno conservare un posto tra le 400 aziende italiane “Campioni 2021” (fonte La Repubblica – 3° edizione della ricerca “campioni di crescita” di ITQ&F istituto tedesco qualità e finanza).
Balzo dei ricavi, occupazione in salita: ecco i campioni italiani della crescita
a selezione delle imprese star per tassi annui di espansione si fa sempre più rigida, valuta criteri di onorabilità, indipendenza, sviluppo organico. Al Centro-Nord e nel campo dell’industria si concentra la maggior parte delle eccellenze. Sono sia grandi realtà che piccoli family business
Non è necessario avere la sede nella Silicon Valley ed essere quotati al Nasdaq per poter vantare tassi di crescita da capogiro. Anche in Italia ci sono aziende di grandissimo successo, anche se meno note oltre i confini nazionali, la cui performance assume un significato particolare perché realizzata in un contesto di prolungata crisi economica. A stilare una lista di questi campioni di crescita ci ha pensato l’Istituto tedesco qualità e finanza che ha pubblicato i risultati della sua ricerca intitolata i “Campioni della crescita”, che è giunta alla sua terza edizione.
I criteri di selezione
L’indagine ha premiato le 400 aziende che hanno visto il loro giro d’affari crescere maggiormente nel triennio 2016-2019. I criteri di selezione — la platea degli aspiranti al titolo era composta inizialmente da 12mila realtà — sono parecchio stringenti: era necessario vantare un fatturato minimo di almeno 100mila euro nel 2016 e di 1,2 milioni nel 2019, essere un’azienda indipendente con sede legale in Italia cresciuta in modo prevalentemente organico e non tramite acquisizioni e non trovarsi in nessuna delle condizioni di cui all’art. 80 del Codice degli Appalti, che stabilisce quali aziende non possono partecipare agli appalti pubblici (in caso di condanne, etc). Sono stati raccolti anche dati sui risultati operativi nel triennio 2016-2019 e sul numero di dipendenti, per scartare aziende con un continuo declino dell’occupazione o persistenti perdite.
Tutti i dati riportati dalle aziende sono stati elaborati e controllati dall’Istituto tedesco qualità e finanza e, in caso di divergenze, l’Istituto si è avvalso dei dati ufficiali pubblicamente disponibili, come per esempio quelli presenti nel Registro delle Imprese). Con una importante avvertenza fatta dallo stesso Istituto tedesco: “L’indagine non pretende la completezza: ci sono aziende con un alto tasso di crescita che non hanno volute rendere pubblici i loro bilanci o non hanno partecipato all’iniziativa per altre ragioni”.
I protagonisti del mercato
Fra i “Campioni della crescita” ci sono così grandi realtà come Eni Rewind, la società ambientale di Eni, con un fatturato di 437 milioni euro nel 2019 e una crescita media annuale del 43%, e la Tremagi di Bologna, un family business che sta sfidando i colossi nel mercato retail di energia. La maggior parte sono aziende piccole e medie capaci di competere a livello internazionale.
Domina ancora il settore industriale, che rappresenta il 23% di tutta la classifica, seguito dalla tecnologia (11%), dai servizi per le imprese (7%) e dal marketing (7%). La fotografia di questa Italia estremamente dinamica conferma una concentrazione delle aziende di maggior successo nelle regioni con un’attività economica più sviluppata: Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Veneto, dove si trovano rispettivamente il 30%, il 13,5%, l’11,5% e il 9,3% delle aziende in classifica.
A livello di singole città con la più alta concentrazione di aziende in rapido sviluppo spicca Milano (39 società), seguita da Roma (34), Torino (10) e Napoli (8). “Il fatturato complessivo dei 400 campioni ha raggiunto i 13,8 miliardi di euro nel 2019 con un aumento di quasi il 180% rispetto al 2016. Il tasso di crescita media annuale è del 21% — si legge nel rapporto dell’Istituto tedesco qualità e finanza — Il successo economico ha avuto anche ripercussioni importanti a livello occupazionale: le 400 stelle dell’espansione hanno creato nel triennio considerato 17.671 posti di lavoro, in media 44 per azienda”.